Horus sotto sgombero…

 
Guai a chi ci tocca!
Diritti e spazi pubblici a Roma: trattative o barricate?

 

3 / 10 / 2009

Da qualche tempo il nostro paese vive un clima di
paura e di chiusura. Davanti a una crisi economica e sociale
devastante, il potere gioca la carta della guerra tra poveri,
dell’attacco alle libertà di espressione e di movimento,
intensifica i processi di precarizzazione del lavoro e i tagli al
welfare, distrugge la formazione pubblica e la cultura.

Nella nostra città questo clima è
alimentato dalle scelte della giunta Alemanno che, dall’inizio di
settembre, ha aperto uno scontro frontale con i movimenti per il
diritto all’abitare. Lo testimoniano lo sgombero dell’ex Regina
Elena
e la vergognosa inchiesta giudiziaria nei confronti
dei precari e delle precarie della scuola occupata 8 marzo
della Magliana,
colpevoli di aver riqualificato una
struttura abbandonata, in cui hanno trovato accoglienza chi non
poteva permettersi un affitto o un mutuo da strozzini.

L’attacco ai diritti e alle libertà
coinvolge tutte le persone che desiderano un’altra città,
aperta, libera, multiculturale: dai migranti che resistono al
pacchetto sicurezza ai senza casa che si arrampicano sui
tetti dei Musei capitolini; dai precari e studenti
che lottano contro i tagli del governo fino ai lavoratori della
cultura, passando per la comunità omosessuale che si ribella
alle aggressioni fasciste.

In questo scenario, arriva l’ennesimo atto di
guerra contro gli spazi autogestiti, luoghi di produzione culturale e
di nuovi diritti, luoghi sottratti alla speculazione immobiliare. A
distanza di un anno dal primo sgombero “manu militari” dellHorus
di piazza Sempion
e, la rendita torna
all’attacco, per interrompere un’esperienza che ha riaperto uno
spazio politico indipendente e radicale nella città del
sindaco con la celtica al collo. Il 10 ottobre, quasi
certamente, si chiude la tregua con la questura.

In assenza di una trattativa vera che riconosca
il diritto alla continuità dell’esperienza politica e
culturale di Horus (come previsto anche dalla Delibera 26 sugli spazi
sociali), ci prepariamo a RESISTERE, contro
l’arroganza della giunta Alemanno.

Facciamo appello a tutta la città libera,
ai movimenti, ai centri sociali, alle occupazioni di case, alle reti
di precari e studenti, ai migranti, alle reti gbltq, agli artisti, ai
musicisti ribelli, a tutte e tutti coloro che vogliono difendere la
libertà e gli spazi di libertà.

Giovedi’ 8 Ottobre  Ore 17

Assemblea Pubblica In Piazza Sempione

Sabato 10 Ottobre  dalle 21 all’alba,

 Resist_dance party. Horus No_Stop!

Musica, Teatro, Video, Arti Performative

…per resistere un minuto più di loro!

Horus Liberato 2.0 _ Blocchi Precari Metropolitani

Prime adesioni:

Assalti Frontali, Ulderico Pesce, Ascanio Celestini, Elio Germano,
Valerio Mastandrea, Associazione Le Sirene, Margine Operativo, Arci
Roma, Brusco, Yaga-Yaga, Villa Ada Posse, Giulia Anania, Filippo
Gatti, Rossella Marchini, Paolo Berdini, Antonello Sotgia, Massimo
Ilardi, Sandro Medici, Anna Pizzo, Peppe Mariani, Ivano Peduzzi,
Massimiliano Smeriglio, Gianluca Peciola, Marcello Paolozza.

Action, ASPD Ad Maiora Casal Bertone,Casetta Rossa, Comitato
Obiettivo Casa, Castani 44, Coordinamento cittadino di lotta per la
casa, Scuola Occupata ex 8 Marzo, Loa Acrobax, Angelo Mai, Astra19
spa, Corto Circuito, Esc, Ex Snia, Factory, Forte Prenestino,
Kollatino Underground, La Strada, Palestra Popolare Valerio Verbano,
Point Break, Portonaccio 36, San Papier, Spartaco, Spazio sociale 32,
Strike spa, Studenti e studentesse in mobilitazione all’università,
Usi_Ait, Via Alpi Apuane Villetta Occupata, Volontè Occupato.

globalproject

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Corazon del tiempo

L’Associazione Ya Basta! Moltitudia
in
collaborazione con il X Municipio di
Roma-Cinecittà

presenta:


Giovedi 1 ottobre 2009


ore
18,00 Cinecittà Campus

Roma – Via Quinto Publicio n°90
– Metro A Subaugusta


Il primo film interpretato, prodotto dagli
zapatisti


Corazon del tiempo


il film che ti porta nel Cuore
della Resistenza Zapatista


Anteprima a Roma con Hermann
Bellinghausen(sceneggiatore, corrispondente de "La
Jornada")


intervengono:
Sandro Medici(Presidente del X
Municipio di Roma – Cinecittà)
Pierluigi Sullo(Direttore
della rivista CARTA)

 

 

 

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Reddito minimo garantito!

Reddito minimo garantito!

Il 30 settembre scade
il termine per la presentazione delle domande per accedere al Reddito
Minimo Garantito.


Se hai tra i 30
e i 44 anni
, se hai la residenza nella Regione Lazio da più di
24 mesi, se nel 2008 hai avuto un reddito imponibile inferiore agli
8000 euro

Iscriviti al Centro per
l’Impiego (se non l’hai già fatto) e ritira i moduli al tuo
Municipio d’appartenenza o alle Poste. La legge prevede un sussidio
di 583 euro mensili per un anno + altre prestazioni indirette.


La legge sul
Reddito Minimo Garantito è l’esito delle lotte che in questi
anni hanno condotto i movimenti dei precari e delle precarie per
contrastare la crisi e per avere una vita dignitosa. Questo
provvedimento della regione Lazio, prima in Italia a riconoscere il
diritto al reddito per i precari e per i disoccupati, non è
tuttavia ancora sufficiente. Ancora troppe poche le persone che
quest’anno potranno accedervi (10 mila) ancora troppe le limitazioni.

Vogliamo quindi che sia estesa a
tutti quelli che ne hanno bisogno, senza limiti di età.
Abbiamo diritto alla continuità del reddito, perchè
abbiamo diritto ad avere un futuro.

Per informazioni sulla legge puoi
rivolgerti allo sportello Infoprecaria a Esc, tutti i martedì
dalle 18 alle 21

 E’ possibile scaricare i
materiali informativi in fondo all’articolo

Scarica il volantino.pdf

 

MATERIALI LEGGE REDDITO

I moduli per la
compilazione della domanda si ritirano presso qualsiasi ufficio
postale o presso il Municipio di appartenenza.

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Liber@ tutt@!

CONFERMATI GLI ARRESTI PER GLI OCCUPANTI DELLA 8 MARZO!

 

MOBILITIAMOCI SUBITO PER LA
LORO LIBERAZIONE !


Lunedì 14 settembre, le forze
del dis-ordine si sono introdotte con la forza nell’edificio della
ex-scuola 8 Marzo occupata di Magliana, con l’evidente intenzione
di sgomberare lo stabile che ospita le famiglie di sfrattati,
precari, disoccupati. Lo sgombero non è riuscito, grazie alla
resistenza pacifica ma determinata degli occupanti e delle occupanti.
Costretti dall’assedio delle forze armate anche loro, come gli
operai dell’Insse, sono saliti sul tetto per difendere la loro casa
e, con essa il diritto di tutti noi a non rassegnarsi e a lottare.

Visto il fallimento dell’intento iniziale, i carabinieri hanno
tratto in arresto 5 occupanti. Contro di loro sono state mosse accuse
infamanti, basate solo ed esclusivamente sulle dichiarazioni false di
un ex occupante allontanato dall’occupazione un anno fa perché
violento.
Queste dichiarazioni sono state riportate ed amplificate
nei giorni scorsi dalla stampa, e in particolare dai quotidiani di
proprietà di famigerati costruttori romani quali Bonifaci e
Caltagirone. Il risultato è stato quello di aver generato una
campagna mediatica tesa a criminalizzare tutto il movimento per il
diritto all’abitare, un movimento che evidentemente fa paura a
questa classe politica incapace di risolvere problemi come la casa,
il lavoro, la precarietà, il reddito, e che teme che queste
questioni mobilitino lotte generalizzate.
Oggi il Gip ha
convalidato gli arresti per i 4 occupanti che, quindi, rimarranno in
carcere fino a che sulla loro situazione non si esprimerà il
tribunale del riesame, fra non meno di due settimane. Francesca è
stata addirittura trasferita da Rebibbia a Civitavecchia,
allontanandola ancora di più dalla sua famiglia e da tutti/e
noi. Il quinto occupante si trova attualmente agli arresti
domiciliari, che gli sono stati confermati.


È
una scelta punitiva, che dà valore alle parole di un unico
testimone, un uomo violento attualmente indagato per lesioni
aggravate contro la sua ex compagna, che è stato usato per
montare un falso e infamante teorema politico-giudiziario contro
l’Occupazione!

Francesca, Gabriele, Sandro, Sandrone e
Simone devono essere immediatamente rimessi in libertà, perché
l’unica colpa che hanno è quella di essere lavoratori
precari e non potersi permettere di acquistare una casa.

In
particolare chiediamo con forza la liberazione di Sandrone,
attualmente recluso presso il centro clinico di Regina Coeli dove e’
stato medicato d’urgenza nei giorni scorsi. Affetto da un tumore per
il quale e’ in attesa di un terzo intervento chirurgico al San
Camillo, dovrebbe ricevere a breve notizie sulla data dell’operazione
ma il sequestro del suo cellulare ne rende difficile, se non
impossibile, la reperibilità.
Invitiamo tutte e tutti a
partecipare alle prossime mobilitazioni:

SABATO
26 ORE 17.00 CATENA UMANA PRESSO IL MINISTERO DI GRAZIA E
GIUSTIZIA


foto da eidonpress


Invitiamo tutte e tutti ad esporre
fuori dalle proprie abitazioni e dai posti di lavoro striscioni in
solidarietà della 8Marzo e della compagna e compagni
arrestati.

Questo indirizzo e-mail è protetto
dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Comitato
d’occupazione Magliana
CSOA Macchia Rossa
Coordinamento
cittadino di lotta per la casa
B.P.M.- Blocchi Precari
Metropolitani
Asia- R.D.B.
Action
L.O.A. Acrobax
Project
Volturno-Occupato
Horus Liberato
C.S.O.A. Corto
circuito
C.S.O.A. Spartaco
C.S.O.A. La strada
C.S.O.A. Sans
Papier
Spazio Sociale 32
Militant
Atelier ESC
Point
Break
Strike S.P.A.
Casa Occupata Portonaccio
Senza
Tregua
All Reds Rugby Roma
Ex 51
Laboratorio Sociale “La
Talpa”
USI-A.I.T.
C.S.O.A. EX Snia

Centrodonnalisa

 

firma la PETIZIONE


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Scendiamo dal tetto per invadere la città!

Una giornata contro la rendita e l’informazione embedded

12 / 9 / 2009

Ieri sera, verso le 23, si è conclusa un’altra
giornata di lotta per il diritto di lottare nella città. Una tappa positiva, non solo per
i numeri affatto scontati della partecipazione [6-7 mila persone], per un giorno
feriale, ma soprattutto alla luce della qualità della composizione sociale che ha
attraversato le strade della capitale: ex occupanti del Regina Elena in testa e poi
tutti i movimenti della lotta per la casa, migranti, studenti medi, universitari,
"rom e romni" che vogliono una casa vera e rifiutano i campi-lager. Tutti insieme, in
una metropoli sempre più preda di speculazioni e processi di rendita. Presenza
significativa anche dei sindacati indipendenti, a partire dai comitati
di inquilini e dai cartolarizzati.

Alle 20, il corteo si è sciolto a piazza Venezia,
mescolandosi al presidio della tendopoli che resiste dal giorno dello sgombero del
Regina Elena, dal primo settembre.

Verso le 21, un gruppo di 200 persone si è
convocato davanti la sede del Messaggero, occupando l’ingresso e chiedendo di
incontrare il direttore. Gli attivisti, circondati da blindati, hanno “decorato”
il palazzo del giornale con rotoli di carta igienica, lanciato brandelli del
quotidiano di Caltagirone e urlato “bugiardi”, davanti a una folla di curiosi e
turisti che bloccava il traffico di via del Tritone.

Dopo una buona mezzora di assedio
pacifico, il vicedirettore ha accettato di incontrare una delegazione che ha ribadito
le richieste dei movimenti: il diritto di replica per smentire gli articoli
diffamatori pubblicati nei giorni precedenti, in cui anni di lotte sociali venivano
ridotte ad un giro di estorsioni e violenze; in secondo luogo, la disponibilità ad
aprire le porte delle occupazioni per raccontare la vera realtà della precarietà
abitativa.

Ora, nell’agenda dei movimenti, ci sono le tappe
fondamentali della prossima settimana: martedì 15, l’incontro con il sindaco
Alemanno
, sulle politiche di accoglienza; mercoledì 16, alle 18, il tavolo
interistituzionale con Regione, Provincia, Comune e Prefettura.
Si riparte da qui e dai
piani di housing sociale della giunta di destra: un altro regalo agli
immobiliaristi-editori di questa città.

Foto (manifestazione) da eidonpress.com

Foto (protesta al Messaggero) da eidonpress.com

globalproject.info

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Fanno un deserto e lo chiamano città……

Scendiamo dal tetto per invadere la città.


Con
questa promessa ieri i movimenti di lotta per l’abitare e i centri
sociali hanno concluso l’occupazione del tetto dei Musei Capitolini in
Piazza del Campidoglio a Roma.


L’occupazione del tetto e il presidio in Piazza Venezia, che vanno
avanti dallo sgombero dell’ ex complesso ospedaliero Regina Elena del
primo settembre, hanno strappato un incontro con il Prefetto di Roma e
riportato l’ emergenza abitativa su un  terreno politico.


Il primo obiettivo è stato quello di chiarire che i Centri di
Accoglienza/Detenzione (peraltro fatiscenti), dove sono state rinchiuse
250 famiglie, non sono una soluzione possibile per l’emergenza
abitativa e Martedì 15 Settembre la giunta Alemanno dovrà comunicare
soluzioni alternative e dignitose per gli sfrattati del Regina Elena.


Allo stesso tempo i movimenti hanno strappato la riapertura del tavolo
inter.istituzionale sulle politiche abitative con tutti gli enti locali
fermando così la spirale di sgomberi in cui Alemanno voleva trascinare
tutta la città.


Queste prime tappe sono l’inizio di un percorso che continua e che
vedrà

Venerdì 11 Settembre

una Manifestazione cittadina

convocata da
tutto il movimento con le parole d’ordine

"Roma non si chiude/fanno un
deserto e lo chiamano città"

che partirà alle 17 da Piazza
dell’Esquilino
.

globalproject.info

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Roma non si chiude….

 

Corteo cittadino dopo lo sgombero

Roma non si chiude

Vogliono fare un deserto e lo chiamano città!

8 / 9 / 2009

A Roma e in tutto il paese, l´autunno caldo è già iniziato. Nella capitale,
pochi giorni fa, una vera e propria operazione di guerra ha portato alla
deportazione in strutture fatiscenti (residence-lager) di centinaia di famiglie
e singoli senza casa che avevano trovato un tetto nel complesso del Regina
Elena. Questo sgombero rompe la tregua promessa da comune e prefettura e
sancisce la fine di uno spazio politico di contrattazione sociale sulla prima
emergenza della città: la precarietà abitativa. Una precarietà che coinvolge
migliaia di persone, famiglie, studenti, lavoratori, giovani e migranti che non
ce la fanno più a pagare affitti e mutui da usura, senza alcuna tutela e
possibilità di accedere a una casa popolare. Governo e Campidoglio hanno deciso
di guardare soltanto agli interessi della speculazione e della rendita.

Licenziamenti, precarizzazione, sgomberi di case occupate, violazione dei
diritti fondamentali delle persone. L´attacco ai diritti e alle libertà sembra
l´unica strategia del potere per affrontare una crisi sociale ed economica
senza precedenti. Il climadi paura e insicurezza genera i mostri del razzismo e
della violenza contro le libertà di tutti; ne sono feroce dimostrazione gli
ultimi episodi di aggressioni contro
omosessuali, donne e migranti. Per non parlare dell´ultima vergogna del
sindaco Alemanno, che ha dato il via libera alla nomina di un nazista al
vertice dell´Ama. I movimenti per il diritto all´abitare hanno risposto con una
mobilitazione permanente, attraverso l´occupazione a oltranza dei tetti dei
Musei Capitolini e con un presidio nel cuore della città, a piazza Venezia,
rilanciando una campagna contro gli
sfratti e per il diritto alla casa. Ma la lotta per il diritto alla casa si
deve connettere con le battaglie per i diritti e la libertà che stanno
attraversando la nostra città: i precari della scuola, i vigilantes in sciopero
della fame, i lavoratori dello spettacolo in lotta contro i tagli alla cultura,
la comunità gay che si mobilita contro le aggressioni fasciste, gli studenti
che riprendono le mobilitazioni contro la riforma Gelmini.

Pensiamo sia giunto il momento di unire la forza di queste battaglie in una
grande mobilitazione cittadina che sappia coinvolgere tutti coloro che non
vogliono pagare i costi della crisi. Per affermare un´altra idea di città, la
città dei diritti, della libertà, della solidarietà e dell´accoglienza, per
respingere le politiche poliziesche del "pacchetto sicurezza".

La crisi è vostra, noi non la paghiamo!

Corteo cittadino – 11.09, ore 17 – P. Esquilino

Promuovono:
Action, Asia- Rdb, Blocchi precari metropolitani, Comitato obiettivo casa,
Coordinamento cittadino di lotta per la casa

 Foto da eidonpress

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Sgomberato l’ex ospedale Regina Elena!

Nessuno sfratto può cancellare il diritto
all’abitare

Dai tetti dei Musei Capitolini

Continua la lotta allo sgombero del complesso dell’ex ospedale Regina Elena

Roma – 2 / 9 / 2009

Non si ferma la lotta dei movimenti per il diritto all’abitare
che ieri si sono mobilitati contro l’atto di guerra, assolutamente
inaspettato, che ha portato allo sgombero del complesso dell’ex
ospedale Regina Elena.

All’interno della struttura vivevano oltre duecento nuclei
familiari, la metà dei quali è stata trasferita in
residence lager alla periferia della città. Il resto non ha
trovato una sistemazione dignitosa. L’offensiva contro le
occupazioni si è aperta su richiesta del rettore Frati, subito
sostenuta da prefetto e sindaco.

Non di poco conto il ruolo del gruppo Caltagirone che da mesi ha
aperto una vera e propria campagna contro i movimenti che ha visto in
prima fila il potente quotidiano romano Il Messaggero.

Voci ben informate danno per certo un ruolo di primo piano della
multinazionale immobiliare nei progetti di costruzione delle nuove
residenze universitarie, previste nella zona sud est della capitale e
nell’area nord di Monte Mario.

Ieri mattina, dopo un corteo rumoroso che ha bloccato per diverse
ore la circolazione del centro cittadino, i movimenti si sono
spostati in Campidoglio, lanciando un presidio permanente e decidendo
di occupare i tetti dei Musei capitolini.

Un modo semplice ma efficace per rilanciare la lotta mettendosi in
connessione con le tante battaglie contro la crisi che stanno
attraversando il paese: dalla Innse di Milano, passando per i precari
della scuola, fino alle guardie giurate romane, che hanno iniziato
uno sciopero della fame proprio nei giardini di piazza Venezia.

Nel frattempo, è salito a quindici il numero degli
attivisti che hanno passato la notte sul tetto dei Musei capitolini.
"Ci siamo svegliati con il sorgere del sole, per il caldo – ha
annunciato Luca dei Blocchi precari metropolitani -. Alcuni amici
degli altri comitati ci hanno portato caffè, cornetti e
giornali e ora stiamo montando dei teli per difenderci dal sole.
Rimarremo qui fino a quando non passerà il blocco degli
sgomberi e non verrà trovata una soluzione abitativa dignitosa
per le persone che ieri sono state mandate via dal Regina Elena".

Alle 13 è fissata una conferenza stampa che presenterà
al comune e al prefetto le richieste dei movimenti, ma anche per
annunciare la riapertura di una stagione di lotta fatta di nuove
occupazioni e campagne contro gli sfratti.

Roma continua a essere la capitale dell’emergenza abitativa (50
mila nuclei), con il maggior numero di sfratti (circa sei mila
l’anno), l’80 per cento dei quali per morosità.

Foto da Eidonpress – 1° settembre sgombero

Foto da Eidonpress – 1° settembre manifestazione Porta Maggiore

Foto da Eidonpress – 1° settembre Protesta a Campidoglio e sui tetti dei Musei Capitolini 

Foto da Eidonpress – 2° settembre Tende al Campidoglio

Globalproject.info

 

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Legge regionale sulla casa.

CONFERENZA
STAMPA

DEI
MOVIMENTI DI LOTTA PER LA CASA

VENERDI’
7 AGOSTO


ORE
12.00


PRESSO
LA SALA EX GIUNTA DELLA PROVINCIA DI ROMA


LA
LOTTA PAGA



I
Movimenti di lotta per la casa della città di Roma, dopo
l’approvazione della Legge Regionale in materia, pur perseverando
nella critica ad un provvedimento che procede nel solco della
cementificazione e della deregolamentazione nella gestione del
territorio e dello sviluppo delle nostre città, intendono
ribadire le importanti conquiste ottenute con il provvedimento
approvato dal Parlamento laziale:


-la
destinazione di almeno il 50% delle aree reperite ( come standard
aggiuntivo di servizi per l’edilizia sociale) ad Edilizia
Residenziale Pubblica;


-la
Costituzione di un fondo per il finanziamento permanente destinato al
recupero ed alla costruzione di nuovi alloggi popolari;


-lo
stanziamento di 100 milioni di Euro l’anno per l’edilizia
popolare.


Questi
provvedimenti, di enorme importanza, non gettano solo le condizioni
per superare gli ostacoli connessi al reperimento delle aree, ma
segnano anche un passo importante ( almeno nel Lazio) in vista di
una possibile inversione di tendenza rispetto alle scelte
ultra-liberiste degli anni passati.


Abbiamo
finalmente la possibilità concreta di riportare al centro
della azione l’iniziativa pubblica con la realizzazione, dopo anni
di svendite ed abbandono, di nuove case popolari, tornando a
investire e a programmare.


Ora
è necessario proseguire su questa strada, concretizzare al più
presto l’impegno e approvare una vera e propria legge per il
diritto alla casa e all’abitare dei cittadini del Lazio, come è
pure necessario che tutte le istituzioni scelgano con chiarezza se
affrontare il PROBLEMA CASA come questione sociale o come tema di
ordine pubblico.

 

Per
noi l’unica risposta rimane quella di offrire alle tantissime
persone e famiglie che soffrono la precarietà, la crisi e l’
emergenza abitativa la risposta certa di una casa vera a prezzi
accessibili e popolari.


Coordinamento
Cittadino di Lotta per la Casa

Asia
– RdB

Blocchi
Precari Metropolitani

Comitato
Obiettivo Casa


Per
info e contatti:

349
/7117095

340/1504703

329/5371709


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Polizia e carabinieri caricano i movimenti di lotta per la casa!

REGIONE: POLIZIA E CARABINIERI CARICANO
I MOVIMENTI DI LOTTA PER LA CASA.
FERMI E FERITI, MA STRAPPANO
L’INCONTRO CON IL PRESIDENTE MARRAZZO.

I movimenti per il
diritto all´abitare hanno subito una durissima carica da
parte
dei carabinieri davanti la sede della regione Lazio, in via della
Pisana.
Diversi i fermati e i feriti tra i manifestanti, tra i
quali ci sono anche
molti bambini. Un gruppo è riuscito a
entrare all´interno della sede della
regione e si è
asserragliato nell’aula della commissione Casa, interrompendone
i
lavori. Anche dentro si sono verificate cariche e si registrano
diversi
feriti tra i manifestanti.

La regione Lazio vuole
chiudere in fretta e furia la proposta di legge sulla
casa
approvata dalla Giunta, senza prendere in considerazione le obiezioni

sollevate dai movimenti, compresa la possibilità di
rinviare il tutto a
settembre costruendo un percorso partecipato
nell´approvazione della legge.

Questo comportamento ci
ricorda le modalità di Veltroni durante l´
approvazione
del Piano Regolatore Generale. Anche in quell´occasione i

movimenti provarono a sollevare l´inadeguatezza e i limiti
evidenti sul fronte
dell´emergenza abitativa, mentre le
necessità dei costruttori venivano
ampiamente considerate.
Come allora, le uniche risposte sono le manganellate
delle forze
dell´ordine.

Dopo tre ore di blocco di via della Pisana,
blocco del raccordo anulare e una
pressione costante sui
consiglieri e assessori regionali, i movimenti hanno
strappato un
incontro con il presidente Marrazzo che avverrà tra pochi
minuti.
Nel frattempo, centinaia di persone sono rientrate
nell’area del parcheggio
della Pisana e hanno ripreso il sit-in
di massa.

Rete dei movimenti romani per il diritto
all´abitare

Roma, 31 luglio 2009

 

globalproject.info

foto da eidonpress.com

 

I due compagni fermati ieri, dopo essere stati malmenati dalla polizia davanti alla Regione Lazio, sono stati liberati con l’obbligo di firma. (1° Agosto 2009)

 

 

Messaggio di solidarietà!

 

Point Break Studentato occupato – Solidarietà contro le cariche di questa mattina ai movimenti di lotta per la casa

Esprimiamo
la nostra più viva solidarietà verso tutti i manifestanti che questa
mattina sono stati brutalmente caricati dalle forze dell’ordine davanti
al Consiglio Regionale, in via della Pisana.Questa mattina infatti si
stava approvando il "pacchetto edilizio" della regione Lazio, un
provvedimento che ricalca le linee guida del piano casa del governo, e
che non prende assolutamente in considerazione le esigenze abitative di
migliaia di cittadini che in tempo di crisi, ogni giorno si trovano ad
affrontare gli affitti esorbitanti che ormai caratterizzano il mercato
romano.

Ancora una volta si è deciso di manifestare contro
decreti che favoriscono ed aumentano gli abusi e le speculazioni
edilizie e che non prendono in considerazione la necessità del diritto
alla casa per tutti, ancora una volta alle giuste istanze del movimento
hanno risposto con l’uso della forza pubblica.

Come studenti e
precari occupanti di casa, non possiamo che esprimere il nostro più
vivo appoggio a tutti coloro che questa mattina erano sotto il
Consiglio Regionale a manifestare.
Contro i piani che regalano solo speculazioni, Casa e Reddito per tutti!

Studentato occupato – Point Break

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