La verità su Piazza Navona

LA VERITA’ SU PIAZZA
NAVONA

FUORI IL FASCISMO DALLE SCUOLE


Nei giorni scorsi abbiamo appreso che 15 studenti e studentesse, alcuni


neppure presenti in piazza navona, sono stati raggiunti da surreali denunce


per rissa, adunata sediziosa, e lesioni (!) per quanto accaduto a Piazza


Navona.


La verità su Piazza Navona è nota a tutti. E’ nota perchè le migliaia di


studenti e studentesse presenti hanno visto. E’ nota perchè tutte le


documentazioni video sono inequivocabili. E’ nota perchè tutti i testimoni,


a partire da giornalisti come curzio maltese, concordano.


I fatti, in sintesi, sono semplici. Il Blocco Studentesco, un gruppuscolo


dichiaratamente neofascista, la mattina del 29, mentre in senato si votava


il decreto gelmini sulla scuola, si presentava alla manifestazione spontanea


degli studenti in piazza, tentando di prenderne persino la guida con metodi


squadristi.


La stessa operazione che avevano tentato nei due giorni precedenti. Il 27


prendendo con la forza la testa di un corteo spontaneo di studenti del IV


Municipio (operazione attuata con la complicità della polizia in piazza)


portando alla dissociazione degli stessi promotori a fine giornata. Il 28


presentandosi sempre sotto il Senato e tentando di aggredire il corteo che


da Piazza della Repubblica era arrivato fin lì.


Mercoledì 29 Ottobre, in Piazza Navona, il Blocco Studentesco trova la


reazione compatta e spontanea degli studenti presenti in piazza. Immediati


si creano cordoni pacifici che tentano di tenere a distanza i provocatori,


si alzano slogan che rifiutano il fascismo, si invitano i neofascisti a


lasciare la piazza.


I militanti neofascisti, di fronte a questa reazione del corpo studentesco


che rifiuta la loro presenza, decidono di caricare gli studenti e le


studentesse dei licei. Tutti i filmati testimoniano chiaramente che


neofascisti, a freddo, organizzano una carica armati di caschi e cinte,


colpendo indiscriminatamente nel tentativo di far avanzare il loro camion


(che si scoprirà poi essere riempito di mazze tricolore).


Mentre avviene tutto questo, le forze dell’ordine rimangono non solo


immobili, ma persino – come testimoniato da curzio maltese – collaborano con


i neofascisti.


Nel frattempo, da Piramide si muoveva un corteo promosso dai collettivi


delle scuole e dalla università, cui partecipano almeno cinquemila studenti


e studentesse.


Il corteo, già previsto ed annunciato, e vi partecipavano almeno venti


istituti superiori. E’ questo il corteo che arriva in Piazza Navona, e trova


una situazione inequivocabile. Diversi studenti feriti, due ragazzi in


ospedale, i neofascisti armati di mazze tricolore allineati in un lato della


piazza pronti a rinnovare le cariche delle quali si erano già resi


protagonisti.


In questa situazione, preso atto che la polizia aveva lasciato già


aggredire gli studenti e le studentesse e che aveva consentito ai


neofascisti di estrarre mazze tricolori e allinearsi per una nuova carica,


gli studenti e le studentesse non hanno potuto che esercitare il proprio


diritto all’autodifesa.


I neofascisti, che hanno visto fallire i loro tentativi di infiltrazione


nelle mobilitazioni degli studenti, provano a sostenere l’impossibile con


montaggi video sempre piu’ arditi, smentiti dai filmati come ha dimostrato


anche la redazione di chi l’ha visto (provocando la nota e scomposta


reazione dei fascisti).


Ma, curiosamente, sembra che anche le forze dell’ordine, il governo, e la


magistratura tentino di avvalorare una tesi che vorrebbe quella di piazza


navona una "rissa" fra centri sociali e neofascisti.


Non siamo disposti ad accettare simile teorema. Eravamo tutti e tutte in


Piazza Navona. C’eravamo dalla mattina, a sventare l’ennesimo tentativo di


infiltrazione di blocco. E c’eravamo tutti e tutte anche nei cordoni che si


sono frapposti fra i militanti neofascisti ed il resto della piazza, per


evitare una nuova carica dei neofascisti. Ed eravamo in migliaia nel corteo


che da Piramide si è diretto in Piazza Navona.


Se quel corteo incrimato, partito da piramide, annunciato pubblicamente e


promosso da decine di istituti assieme agli universitari, era una "adunata


sediziosa" siamo pronti, in centinia di studenti e studentesse di decine
di


istituti, ad autodenunciarci alle forze dell’ordine.


E se autotelare una manifestazione, anche a seguito dello scandoloso


atteggiamento delle forze dell’ordine in piazza che avevano già lasciato


caricare gli studenti con cinghie e caschi, era essere partecipi ad una


rissa, allora siamo stati tutti partecipi di una rissa.


Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai denunciati. Ma sopratutto


rifiutiamo il tentativo di dividere le mobilitazioni, di dividere gli


studenti e gli universitari, di additare qualche centro sociale.


E’ questo che in questi giorni stiamo affermando con forza. Questa mattina


il liceo virgilio, il liceo mamiani ed il liceo socrate hanno interrotto la


didattica, si sono presi assemblea, ed hanno dato vita ad un corteo interno


all’istituto. Stessa cosa avevano fatto sabato gli studenti dell’istituto


psicopedagogico rosseau. In altre quindici scuole, dal tasso al labriola di


ostia, dal righi al cavour, sono stati affissi striscioni e diffusi


volantini.


Il movimento degli studenti rifiuta le infiltrazioni dei neofascisti, e


rifiuta i teoremi che qualcuno sta portano avanti.


Apprendiamo infine in queste ore che Blocco Studentesco ha preavvisato in


questura una manifestazione per Venerdì 28, in concomitanza alla


mobilitazione nazionale di scuole ed università promossa dall’assemblea


naziona alla Sapienza della scorsa settimana.


Una chiara provocazione, ed un tentativo di costringere il movimento in una


dinamica di scontro che non ci interessa. Da parte nostra, Venerdì 28 saremo


come previsto nelle piazze e nelle strade della nostra città, insieme agli


studenti di tutta italia.


Ci auguriamo che le istituzioni di questa città non permettano ancora ai


neofascisti di provocare le manifestazioni degli studenti. Se lo faranno,


sarà ormai chiara a tutti una "strategia della tensione" della quale,
dal


governo al prefettura ai vertici della polizia, si dovranno assumere la


intera responsabilità.


studenti e studentesse delle scuole in rivolta di roma

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