NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO


Spazi sociali, produzione culturale, reddito

Noi la crisi non la paghiamo. Questo slogan, negli ultimi mesi, è
diventato la colonna sonora dei movimenti e delle mobilitazioni che
hanno attraversato tutto il Paese, l’unica opposizione reale al governo
Berlusconi. Lo abbiamo scandito per la prima volta nei giorni dello
sciopero generale del 17 ottobre, nelle scuole occupate da bambini,
insegnanti e genitori, nelle università autogestite e nelle strade
attraversate dall’Onda, nella lotta di dei lavoratori e delle
lavoratrici Alitalia, nella riconquista alla città di Roma di un centro
sociale sgomberato con un atto di guerra.

La campagna di liberazione per l’Horus si inserisce nel percorso
iniziato con le mobilitazioni del giugno del 2008 e parla a tutte le
esperienze autogestite, alla possibilità di costruire un movimento
unitario che sappia resistere all’offensiva del sindaco Alemanno e
della destra contro i diritti e le libertà di tutti. La partita non è
chiusa: la difesa dell’Horus dalla speculazione e la sua riconsegna
definitiva alla città passano per un allargamento della mobilitazione
alle reti sociali e culturali che vogliono costruire una metropoli dei
diritti, delle libertà, della difesa dei beni comuni.

Questa battaglia può essere valorizzata rilanciando il legame forte –
riconosciuto anche dal tavolo di trattativa interistituzionale – tra
gli spazi autogestiti e le forme della produzione culturale
indipendente, che nel corso degli anni ha trasformato gli spazi in veri
e propri laboratori della ricerca artistica e di organizzazione dei
precari dello spettacolo. Ma la stessa trama è riconoscibile in tutte
quelle attività sociali, mutualistiche, di «servizio» che vengono
promosse negli spazi autogestiti, che si propongono sempre più come
«beni comuni» della città, che difendono i «territori» dalla rendita e
dalla speculazione.

Ma tutto questo non basta. Vogliamo costruire anche un momento di
incontro e di proposta sul tema della crisi, aperto a tutte le forze
sociali, politiche, culturali e sindacali che animano i movimenti
contro la precarietà. Non vogliamo pagare una crisi che regala a banche
e imprese miliardi di euro, crediamo che sia giunto il momento di
articolare una campagna generale per il reddito sociale, per nuove
tutele universali, per un welfare che garantisca diritti per tutt*:
casa, sanità, formazione, trasporti, cultura. L’incontro sarà anche
un’occasione utile per rilanciare la mobilitazione unitaria in
occasione della discussione in consiglio regionale, prevista per
mercoledì 28 gennaio, della proposta di legge sul «reddito minimo
garantito».

In base a questi elementi, a partire dalla volontà di dare centralità
alla vertenza Horus e alla definizione di una campagna cittadina in
difesa degli spazi autogestiti, sabato 24 gennaio si terrà una giornata
di discussione e proposta aperta alla città.

La mattina, dalle 10, sarà dedicata al confronto tra i centri sociali,
a partire dalle campagne contro gli sgomberi e dalle vertenze su
utenze, servizi e attività sociali e culturali.

Il pomeriggio, dalle 15, due momenti di discussione: il primo centrato
sul rapporto tra spazi sociali e produzione culturale, con un occhio di
riguardo all’analisi del bacino produttivo e artistico della città,
sospeso tra precarietà, innovazione e riconquista dal basso di spazi e
nuovi diritti. Il secondo sarà dedicato alla questione «reddito contro
crisi», a partire dall’analisi della legge regionale e la possibile
articolazione di una campagna per l’estensione di nuove tutele
universali, in termini di risorse e servizi.



Promuovono:
centri sociali Acrobax, Angelo Mai, Casetta Rossa, Collettivo
antagonista Primavalle, Corto Circuito, DeCOLLIamo, Esc, Ex Lavanderia,
Factory Occupata, Forte Prenestino, Horus Liberato, Kollatino
Underground, La Strada, La Torre, Onda Rossa 32, Ricomincio dal Faro,
San Papiers, Spartaco, Strike, Zona Rischio – Blocchi precari
metropolitani – Action – Coordinamento cittadino di lotta per la casa –
Associazione Le Sirene – Margine Operativo – Urban Pressure – Isola
Teatro

 

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