Euromayday2009!

Primo maggio – Euromayday2009


A Palermo, Roma, Milano (e tutta Europa), precari e migranti festeggiano un primo maggio di gioia e rabbia.

Rotta
verso il futuro! Nella city di Londra e nelle strade di Atene, nelle
università e scuole che cavalcano l’Onda dei movimenti per il diritto
al sapere e alla formazione, l’Europa si solleva contro il neoliberismo
e i suoi disastri. Abbandoniamo la nave liberista che affonda e usciamo
dalla crisi con nuovi diritti! La sicurezza che vogliamo si chiama
reddito, diritti nel lavoro e oltre il lavoro, cittadinanza per i
migranti, diritto alla casa, scuola e sanità pubbliche e di qualità,
trasporti gratuiti, conoscenza e formazione libere e condivise, tutela della salute sui luoghi di lavoro.

In
questo 2009 italiano, all’orizzonte scorgiamo più precarietà,
vessazioni contro i migranti, paura del futuro, intolleranza sociale.
Eppure il consenso dei sudditi nei confronti dell’imperatore aumenta.
La
crisi viene vissuta come un elemento alieno, come se noi non contassimo
niente, nel bene e nel male, nell’economia globalizzata.

Nel
frattempo, la direzione in cui si muovono i governi europei è chiara:
proteggere con miliardi di euro le banche e le imprese che hanno
provocato la crisi. In questi anni la finanziarizzazione
dell’economia ha definitivamente trasformato il profitto in rendita e
saccheggio. Per questo è ancor più urgente una battaglia europea, oltre
che italiana, per l’accesso a un reddito sociale incondizionato, sotto forma di denaro e anche di accesso a un pacchetto di servizi e beni comuni essenziali.

La
risposta di Tremonti (Dio, patria e famiglia) è un abile modo di non
toccare i veri problemi sollevati dalla crisi. Il governo ha attaccato
il contratto nazionale, limitando il diritto di sciopero; le imprese ristrutturano
e precarizzano, licenziano e non rinnovano i contratti precari, non
investono ma cercano solo disperatamente di salvare i profitti.
Il
«Piano casa» del governo è un regalo alla speculazione, non offre
risposte alla crisi abitativa, soprattutto ai precari – giovani, single,
migranti – che rivendicano il diritto all’abitare. Il centrodestra
propone meno diritti e qualche aggiustamento degli ammortizzatori
sociali; il centrosinistra, capitanato da Franceschini detto Cuor di
leone, ne propone l’allargamento. Ma ammortizzatori che si
applicheranno solo a una
piccola percentuale dei lavoratori servono di più alla propaganda confindustriale che ai precari.

Dalle
strade di Roma, Milano e Palermo la Mayday lancerà un percorso di
analisi, di agitazione, di critica a un modello di sviluppo
insostenibile.
Noi precari e precarie, nativi o migranti, viviamo
tutti i giorni la precarietà sulla nostra pelle. Abbiamo il diritto di
dire a cosa aneliamo.
Vogliamo cittadinanza e vogliamo un welfare
che sposti i diritti dal contratto verso la persona. Chiediamo la
garanzia del reddito per poter rifiutare i lavori a più alto tasso di
sfruttamento e sfuggire ai ricatti che ci impediscono di generare
conflitto, lottare per i nostri diritti e per la riappropriazione dei
beni comuni: casa, conoscenza, formazione e informazione, mobilità, socialità, spazi pubblici

Ps:
La rete Mayday dell’Aquila ha camminato con noi per tanti anni e ora,
sommersa dal terremoto, sta lottando per una ricostruzione trasparente, partecipata, dal basso. Siamo dalla vostra parte!

Primo maggio 2009
Milano, Porta Ticinese Ore 15.00
Palermo Piazza Marina Ore 16.00

Roma, Porta maggiore. Ore 12.00

Berlino,
Brema, Den Bosch, Gent, Gornja Radgona, Amburgo, Hanau, Helsinki,
Liegi, Lisbona, Malaga, Porto, Terrassa, Tubingen, Vienna.

Mayday: make them pay!

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