Questa mattina abbiamo liberato dalla rendita un immobile di via Monte Meta, al Tufello, in passato sede di alcuni uffici del Municipio IV. Lo stabile, di proprietà comunale, è finito nel risiko delle lobby elettorali di Alemanno e del suo sodale Bonelli che, nonostante un progetto di autorecupero abitativo di appena tre anni fa, intende cambiarne la destinazione d’uso e regalare gli spazi a qualche associazione “fidata”. Una vergogna che avviene in un territorio martire della speculazione, segnato dall’abbandono di spazi pubblici e privati di grande pregio storico, culturale e archittettonico.
Siamo studenti e studentesse della Sapienza, precari metropolitani, cittadini di questo quartiere, stanchi di pagare una crisi economica che assume le forme del saccheggio del territorio, del taglio dei servizi, della precarietà, della guerra all’autodeterminazione delle donne, dell’assenza di un welfare in grado di garantire tutele per tutti e tutte.
Davanti a questa crisi devastante, il Campidoglio prosegue l’opera di demolizione delle politiche sociali e culturali, assecondando le pretese della rendita immobiliare e finanziaria. Una giunta segnata dalla corruzione e dal clientelismo, che usa la paura e l’insicurezza per scatenare la guerra tra poveri. Abbiamo ancora negli occhi le immagini dei quattro bambini rom uccisi pochi giorni fa dall’indifferenza delle istituzioni.
Questo non è un paese per giovani: studenti e precari vivono sulla propria pelle l’intermittenza di reddito, la frustrazione di lavori sottopagati e non garantiti, una formazione sempre più dequalificata e senza prospettive. In questa città, un posto letto in affitto costa 400 euro al mese, le case dello studente sono inaccessibili e, tanto per non farci mancare nulla, ha chiuso i battenti anche l’ultimo ostello della gioventù.
A questa destra arrogante rispondiamo liberando spazi e immaginando una idea alternativa di welfare e di città: uno studentato autogestito, un progetto di autoformazione, laboratori di produzione musicale e multimediale.
Vogliamo praticare un percorso “comune” di autogoverno, come “comuni” sono le lotte contro il modello Marchionne e la “riforma” Gelmini, due modelli di precarizzazione selvaggia che hanno trovato una straordinaria resistenza nella società, testimoniate dalle grandi mobilitazioni di questo inverno. Nelle strade di Roma il 14 e il 22 dicembre, nelle scuole e nelle università di tutta Italia, fino alle lotte di Mirafiori, abbiamo imparato a essere UNITI CONTRO LA CRISI.
Vogliamo ridisegnare dal basso la nostra città, da troppo tempo ostaggio dei poteri forti e di una politica che è solo strumento di corruzione. E lo facciamo nei giorni della ridicola kermesse degli Stati Generali di Alemanno, in cui il sindaco proverà a rilanciare l’immagine della città dopo tre anni di politiche fallimentari.
La città è un bene comune! Tutt@ in piazza, alle 15 corteo da piazza Vittorio.
Laboratorio PUZZLE
…welfare in progress
Via Monte Meta 21, Tufello