Comunicato
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LA
VIA D´USCITA DALLA CRISI NON PASSA PER IL SOSTEGNO A BANCHE E
IMPRESE
Si
è svolto il 30 marzo l´incontro – strappato con
l´occupazione dell´ABI la settimana scorsa- tra il
responsabile del settore Crediti Retail -Messina- e alcuni
rappresentanti del Comitato romano contro il G8.
Dopo
una nostra introduzione che ha fissato fondamentalmente tre
questioni: mutui e caro affitti insieme all´emergenza
sfratti/pignoramenti, impegni finanziari sul versante del diritto
alla casa e al reddito, tavoli istituzionali, siamo entrati nel
merito con un interessante confronto.
Messina
ha raccontato che l´ABI e le banche sono coinvolte in numerose
iniziative sul fronte mutui soprattutto a livello locale, mentre a
livello nazionale c´è grande pigrizia tanto che il fondo
di 20 milioni di euro di sostegno per chi è a rischio di
insolvenza varato dal governo Prodi risulta inutilizzabile perché
mancano i decreti attuativi. Anche la cifra stanziata risulta
ridicola, se si pensa che la regione Veneto da sola ha stanziato 30
milioni e che nella scorsa finanziaria regionale del Lazio ci sono 10
milioni per questa forma di sostegno.
A
proposito di finanziamenti, ci è stato comunicato anche che il
governo intende mettere 24 milioni di euro per agevolare le "giovani
coppie" per l´accesso ai mutui.
Per
quanto riguarda le morosità si è lungamente discusso
intorno ai cosiddetti "fondi antiusura", fondi di
garanzia finanziati con 330 milioni di euro (30 milioni su Roma) e
che potrebbero essere utilizzati per prevenire morosità e
insolvenze che spingono le persone a rivolgersi agli strozzini.
A
detta dell´ABI, rispetto alla crisi Roma è un po´
indietro e solo la Provincia dà segni di attenzione verso il
fenomeno dei pignoramenti, delle morosità e delle insolvenze
in relazione con il telefono antiusura. Dal momento che l´ABI
non ha nessun interesse a trasformare un pignoramento in uno sfratto
e preme per trovare soluzioni, chiede anche a noi di segnalare casi
specifici, dato che le informazioni provenienti dai tribunali non
risultano aggiornate.
Sul
fronte Regione Lazio, c´è un´interlocuzione tra la
commissione regionale ABI e l´amministrazione che va a rilento
perché la regione tende a mantenere rapporti privilegiati con
poche banche, quasi un meccanismo di difesa di interessi corporativi
e di sistema.
Abbiamo
provato a chiedere all´ABI di svolgere un ruolo attivo sulla
"legge sul reddito" e abbiamo incassato la disponibilità
a partecipare ad un dibattito pubblico sul tema. L´ABI sostiene
la necessità di dotarsi di uno strumento in stile nordeuropeo,
soprattutto perché le banche vedono di buon occhio
l´allargarsi di una platea di possibili creditori garantiti da
un reddito minimo. Messina ha anche dato la sua disponibilità
a partecipare a tavoli istituzionali, sia sulla casa che sul reddito,
nonostante la lentezza da parte del neo prefetto Pecoraro a muoversi
in questa direzione.
Rispetto
alla nostra richiesta di moratoria sui mutui per due anni, ci è
stato risposto che un provvedimento come questo si fa per legge e che
comunque qualcosa si sta muovendo.
L´iniziativa
dei movimenti è stata presa sul serio e questo conferma la
necessità per i precari e le precarie di non mollare sul
terreno del conflitto, perché non è detto che l´unica
via di uscita dalla crisi passi per il sostegno alle banche e alle
imprese.
Comitato
romano contro il G8
Roma,
1 aprile 2009