Ancora una volta, sicuri da morire.
Intorno
all’ 1.30 del mattino, quattro ragazzi passeggiavano nelle vicinanze di
piazza sempione dopo essere stati ad una festa di compleanno di un loro
amico tenutasi dentro l’Horus liberato; si accorgono che una macchina
li stava seguendo da un po’ di tempo. Sparita dietro un angolo, dopo
pochi minuti appaiono due figuri, sulla trentina d’anni, che puntano
dritti verso il gruppo d’amici. Senza alcun motivo, a freddo, uno dei
due, coltello alla mano, avvicina uno dei ragazzi, e lo ferisce con una
coltellata alla coscia, per poi scappare frettolosamente.
Ancora una volta, siamo sicuri da morire.
E
ancora una volta lame. Le stesse che ci hanno stappato Renato Biagetti
e che hanno ferito decine di compagni e compagne in una sequenza di
aggressioni infami. Non a caso le lame compaiono a piazza Sempione,
dove la riconquista dell’Horus ha dimostrato a tutti che la lotta per
la socialità, la cultura, l’allargamento dei diritti quali casa reddito
e spazi non si ferma di fronte alla devastazione e al saccheggio della
rendita. Una piazza che non si è fatta spaventare dai sequestri
preventivi e dalle molotov "alla diaz".
Ancora una volta, siamo sicuri da morire.
Da
mesi sentiamo decantare, a tutti i mezzi di diffusione, di un
famigerato pacchetto sicurezza. Un pacchetto che, ci dicono, è stato
pensato apposta per aumentare la "sicurezza" dei cittadini,
militarizzando le strade e le piazze, conferendo ai sindaci poteri da
dittatori-sceriffo, giocando con le vite di migliaia di migranti e
condannandoli a morte certa pur di affermare a un livello più alto il
controllo sui corpi dei nuovi sudditi/cittadini dell’Impero.
Ancora una volta, siamo sicuri da morire.
Risponderemo
come sempre a questa aggressione con l’intelligenza e la determinazione
proprie della nostra comunità ribelle. Fascisti e neonazisti non hanno
diritto di cittadinanza nelle nostre strade e nelle nostre piazze.
Contro la loro morte la nostra vita.
Ancora una volta, siamo sicuri che
non passeranno.
Siamo sicuri che non regaleremo nessuno spazio a chi
specula sui nostri corpi e sulle nostre vite. Siamo sicuri che, insieme
a tutte e tutti i/le cittadini/e stanchi dei deliri securitari della
classe politica di questa città, lanceremo, da qui a capodanno, una
campagna di controinformazione itinerante, che denunci ai quartieri la
legittimità concessa a chi accoltella e uccide accompagnata da attività
di decorourbano autogestito. Un percorso che parla e guarda al 17-18
gennaio, quando in parlamento verrà approvato il pacchetto
(in)sicurezza, e noi saremo per le strade e le piazze a riprenderci ciò
che ci spetta.
Dagli sgomberi, dalle scuole, all’università, alle strade, la vostra “sicurezza” non ci fa paura.
HorusLiberato 2.0
Roma, 28 dicembre 2008