Questa mattina in Campidoglio si è tenuto un presidio degli operatori sociali ed utenti per prendere parola contro l’assurda situazione del Comune di Roma che prospetta l’improvviso blocco dei finanziamenti al sociale.Gli operatori non hanno intenzione di difendere le precedenti amministrazioni ed il vecchio sistema di appalti e clientele, responsabili della precarietà che investe l’intero settore, e non accettano di essere oggetto di scambio all’interno dei soliti giochi di palazzo. Operatori ed utenti dei servizi non si sentono rappresentati dai sindacati ne tanto meno dalle cooperative sociali e rilanciano l’apertura di una vertenza metropolitana che coinvolga le decine di migliaia di soggetti che costituiscono il corpo vivo del lavoro sociale a Roma.
Al termine del presidio una delegazione del R.o.s.p. è stata ricevuta dall’assessore alle politiche sociali del Comune a cui sono state presentate alcune delle maggiori problematiche legate alle condizioni di lavoro degli operatori, ponendo come centrale la questione del rispetto dei diritti e delle garanzie dei lavoratori. Crediamo che solo rafforzando il percorso autonomo degli operatori sociali sia possibili imporre reali cambiamenti che garantiscano reddito e diritti a chi, ogni giorno, lavora fianco a fianco con la marginalità ed il disagio.
Rete Operatori Sociali Precari
– a seguire il comunicato di lancio del presidio degli operatori sociali.
Il sistema delle politiche sociali, è da sempre caratterizzato da un elevato livello di instabilità nei finanziamenti e nell’assegnazione degli appalti, con riflessi disastrosi sulla vita di decine di migliaia di utenti e su quella di migliaia di lavoratori, con le cooperative spesso complici più o meno attive del sistema di sfruttamento in vigore.
Gli operatori sociali sono professionisti abituati a relazionarsi quotidianamente con il disagio crescente che investe la metropoli a seguito dei processi di precarizzazione esistenziale, abitativa, lavorativa e del reddito, ma anche quello di soggetti direttamente coinvolti e interessati da questa precarizzazione. Sul nostro lavoro si fonda il sistema di solidarietà che permette a decine di migliaia di persone svantaggiate di godere dei propri diritti; sulla nostra precarietà si basa un settore economico tra i più ambigui e controversi, il terzo settore.
In più, oggi, secondo notizie di stampa, si prospetterebbero tagli ai finanziamenti destinati al sociale da parte del Comune di Roma per coprire presunti buchi di bilancio. Una prospettiva che, qualora fondata, sarebbe gravissima per le sorti tanto degli utenti quanto degli operatori sociali già vessati da un contratto collettivo scaduto e da una giungla retributiva precaria.
ROSP invita tutti gli operatori sociali e gli utenti dei servizi a unirsi al presidio di protesta che si terrà mercoledì 18 giugno alle ore 10:00 in Piazza del Campidoglio in occasione di uno degli incontri previsti tra Comune e Municipi, incontri nei quali non si è ritenuto di dover tener conto del punto di vista e delle rivendicazioni di operatori e utenti, le cui esistenze sono direttamente interessate da quanto sta accadendo.
Una speranza reale di cambiamento possibile nel quadro disastrato delle politiche sociali è data dall’organizzazione autonoma di operatori e utenti che facciano sentire la loro voce e rivendichino con decisione di entrare a pieno titolo nei processi decisionali, come tra l’altro previsto dalla legge 328/2000.
ROSP chiede di poter dar voce a operatori e utenti nell’ambito di un apposito tavolo di confronto con gli enti finanziatori, a partire dal Comune di Roma , fino alla Provincia di Roma e alla Regione Lazio.