Comunicato e volantino distribuito questa mattina, 20 febbraio 2009, da
centinaia di cittadini durante la contestazione al
sindaco Alemanno nel Municipio IV!
LIBERTA’, REDDITO, CASA, DIRITTI: QUESTA E’ LA NOSTRA SICUREZZA!
I
poteri forti e la giunta comunale hanno trasformato la città in una
enorme “zona rossa”, per far pagare la loro crisi ai soliti noti:
famiglie sfrattate o senza casa, cittadini senza spazi verdi e servizi
pubblici, lavoratori e lavoratrici ricattati dalla precarietà, studenti
che vivono in scuole fatiscenti, migranti senza diritti (“utili” di
giorno nei cantieri o come badanti, ma “clandestini” di notte quando tornano a vivere nella paura).
Il nuovo sindaco Alemanno si è subito piegato agli interessi immobiliari, esattamente come il suo predecessore
Veltroni, facendo altri regali alla rendita invece di dare risposte
all’emergenza abitativa. Ma non solo: la destra taglia i fondi ai
municipi, ai servizi sociali, alla cultura, cavalca lo sgombero degli
spazi autogestiti (come l’Horus Liberato di piazza Sempione) che
riqualificano dal basso la periferia, difendono i «beni comuni»
dalla speculazione, rendono davvero «sicuri» i nostri quartieri contro
la solitudine e l’indifferenza. Ancora oggi, l’ex teatro Aniene,
gioiello della cultura europea, rischia di diventare l’ennesimo centro
commerciale della città.
Parlano di sicurezza, ma ogni giorno si muore nei cantieri, nei posti di lavoro, per l’assenza di manutenzione
stradale, per l’inquinamento di una città senza un piano di trasporto
pubblico. Parlano di sicurezza mentre negli ultimi anni, a Roma, nella
loro indifferenza e complicità, sono avvenute centinaia di
aggressioni contro centri sociali, migranti, omosessuali, studenti,
cittadini e cittadine che partecipavano a concerti o iniziative
pubbliche.
Parlano di “sicurezza” ma vogliono soltanto reprimere
chi si batte per i diritti e per una città libera. Ora hanno scoperto
gli stupri contro le donne: complimenti! Tutti sanno che in questo
paese l’80 per cento delle violenze avviene in famiglia, “grazie” a
quei mariti, partner, parenti e amici che girano indisturbati nelle
nostre case o nei luoghi di lavoro. Che pensate di fare, caro sindaco,
inviare l’esercito in ogni condominio? I passaporti dei carnefici
possono cambiare ma hanno una cosa in comune: sono sempre uomini.
Parlano
di sicurezza e vogliono impedire alle persone di bere una birra dopo le
nove di sera, di incontrarsi nelle piazze, di manifestare nelle strade
perché questa cosa potrebbe intaccare i profitti delle catene
commerciali del centro storico. Vogliono mandare in galera chi porta un
po’ di colore sui muri grigi dei nostri quartieri, mentre gli
speculatori compiono impunemente l’ennesimo sacco della città. Nelle
nostre scuole vogliono separare i bambini immigrati dai bambini
italiani. Signor sindaco, ma non provate un po’ di vergogna?
Volete
fare della nostra città una vetrina buona soltanto per gli affaristi.
Non ve lo permetteremo. Questi quartieri hanno una memoria indelebile:
caro sindaco, la celtica che porta al collo è un insulto alla memoria di Valerio Verbano, di cui tra due giorni ricorre il ventinovesimo anniversario dell’assassinio.
Ma questi quartieri hanno anche una vita quotidiana fatta di spazi
sportivi popolari, centri sociali che producono cultura per tutti,
movimenti per il diritto alla casa che fermano gli sfratti e liberano
palazzi dalla speculazione, associazioni che difendono il territorio
dal cemento, donne e uomini che costruiscono una città libera e
solidale.
NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO!
Reti sociali del IV Municipio