Carla Zappelli parlava anche con gli occhi e con le mani…

Carla Zappelli parlava anche con gli occhi e con le mani.
I gesti e gli sguardi sostenevano la sua voce, calma e lenta, quando ripercorreva la sua vita, quella di Valerio e di Sardo. L’ultimo 22 febbraio, Carla l’ha vissuto in una stanza di una clinica, davanti a un computer che mandava in diretta la sua voce e le immagini del corteo. Non poteva mancare all’appuntamento che da 32 anni scandiva la sua vita e quella di migliaia di persone che non si sono mai arrese alle “verità” di stato. La sua voce, rimandata dall’amplificazione del camion, era una carezza per tutti quelli che nel corso degli anni avevano conosciuto la forza, la serenità, la lucidità di questa donna coraggiosa e generosa.
Carla non se ne è andata via sola: l’hanno accomagnata l’affetto e l’amore di migliaia di ragazzi e ragazze, vecchi e nuovi compagni, amici di quartiere e amici di mille città, volti conosciuti e volti anonimi che riempivano la sua pagina facebook di saluti, domande, richieste di incontro. Carla se ne è andata con il cruccio tremendo, incolmabile, di non conoscere la verità giudiziaria dell’assassinio di Valerio. Ma è pur vero che la tenacia di una lotta durata 32 anni ha svelato, di fatto, la verità politica di questa storia, tutta interna al rapporto strategico tra manovalanza fascista, apparati dello stato e poteri forti.
A tutti noi, a chi prova ogni giorno a fare della memoria uno strumento collettivo di trasformazione dell’esistente, a chi costruisce percorsi di liberazione, resta un testimone difficile e ambizioso: sfidare l’oblio e raccontare per filo e per segno la storia, le parole e la dolcezza di Carla. Per continuare a costruire un mondo più libero e giusto.
Con Carla e Valerio nel cuore.

Horus Project – Cs Astra19 – Palestra Popolare Valerio Verbano – Lab Puzzle

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